L’educazione e il fair-play, e la necessità di non “scaldare” gli animi, impongono oggi di frenare un po’ l’istinto quando ci si sente penalizzati da un arbitraggio. E il buon senso suggerisce di non gridare al complotto quando un arbitro si accanisce contro una squadra. Più lecito – e consentito anche in TV – notare che «l’arbitro era in giornata negativa», o magari al massimo «è stato condizionato dall’ambiente». Gli opinionisti di Mediaset hanno ricordato, ad esempio, che anche Bayern-Manchester City ha visto qualche episodio forse determinato dal clima dell’Allianz Arena. Fatto sta che Kuipers, l’olandese che ha diretto il Napoli contro il Bayern, deve aver sentito urla molto forti quando ha fischiato (o non fischiato) durante l’ultima partita di Champions. Lo “spostamento d’aria” dello stadio deve avergli strappato dal taschino il cartellino, quando in un lampo è stato sbandierato il “giallo” davanti alla faccia di Cavani e di Zuniga, in un colpo solo, mentre Ribery si accasciava a terra per dolori misteriosi.
Si potrebbe procedere con ordine per analizzare la direzione di gara di Kuipers. Ci sarebbero da menzionare, ad esempio, alcuni falli fischiati con una certa facilità, o talvolta addirittura invertiti (uno di questi: nel secondo tempo, Maggio spinto a terra da dietro da Lahm, punizione contro il Napoli). Ma si andrebbe troppo sul particolare, non si può scandagliare ogni singolo episodio, significherebbe piangersi addosso. Eppure, già al 15’ minuto ci sarebbe da considerare un’entrata violenta di Badstuber che, a palla lontana, colpisce Maggio a gamba tesa e ne compromette il resto della gara: giallo, dove per regolamento un rosso ci sta tutto; ma è meglio non rovinare fin dall’inizio una partita così intensa e decisiva, il giallo può bastare. Ci sarebbe poi da chiedersi se, sul secondo gol di Gomez, la posizione in fuorigioco di Ribery sia davvero ininfluente, dato che si ritrova davanti a De Sanctis e lo disturba: ma qui si è ancora sul campo dell’interpretazione. Ci sarebbero meno dubbi sul terzo gol quando, appurato che non c’è fuorigioco (ma comunque con molti dubbi residui), c’è però un controllo di braccio di Ribery che, volontario o meno, è determinante per il prosieguo dell’azione – ma no, in fondo è irrilevante, si può convalidare, almeno secondo Kuipers. E a questo punto si è già 3-0.
Fra tutti questi interrogativi, e con in mezzo un gol di Fernandez che qualche preoccupazione ai tifosi del Bayern la fa tornare, arriva il minuto 59: Zuniga salta sulle spalle di Ribery per anticiparlo, il fallo ci sta perché Zuniga si appoggia, ma Ribery si getta al suolo come colpito con una spranga. Il pubblico s’infervora, e dalla tasca di Kuipers vengono calamitati fuori due cartellini gialli in un solo istante: Cavani più Zuniga, via. E ci può stare, è l’atmosfera. Ci sarà però stato un attimo di esitazione – si potrebbe pensare – dopo questo gesto un po’ avventato, nella testa dell’arbitro. E invece non passa nemmeno un minuto, Ribery scappa a Zuniga, che lo mette giù, senza in fondo compiere un intervento chissà quanto vistoso, mentre anche Ribery smanacciava un po’: Kuipers fischia, arriva di corsa, neanche un pensiero d’incertezza, e vola il doppio giallo. Zuniga fuori. Ma dopo soli tre minuti si presenta subito l’opportunità per il classico caso di “compensazione”: Lavezzi scappa a Boateng e si lancia verso la porta, il tedesco lo atterra in scivolata, fallo da dietro e un po’ violento, con l’avversario che se ne va verso l’aria di rigore. Mentre Lavezzi ancora rotola, Boateng prende ad agitarsi e protestare, forse perché sente puzza di cartellino rosso – ma non c’è da temere, all’Allianz Arena non si scherza, arriva solo un giallo. Tanto che poco dopo Badstuber pensa di non correre più alcun rischio, e deve abbattere Cavani con un altro fallo “arancione” per costringere Kuipers a tirare fuori il secondo giallo e mandarlo negli spogliatoi. Ma ormai manca un quarto d’ora, ormai non è poi così grave.
Tant’è che Fernandez subito dopo mette dentro il secondo gol di testa, e un pensierino allora può venire che non è proprio una scusa prendersela con l’arbitro, che forse il Napoli, senza un paio di decisioni discutibili, qualcosa in più la poteva anche fare. Ma gli episodi sono stati sfavorevoli, si dice così. Come all’andata, d’altronde, con rigori fischiati da un lato e non fischiati dall’altro. La conclusione, allora, dev’essere per forza una: il Napoli è davvero sfortunato con gli arbitri quando gioca contro il Bayern.
A cura di Lorenzo Licciardi
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