Oggi il nostro viaggio alla ricerca di giovani talenti focalizza l’attenzione su due future promesse della Liga, ovvero di Salomòn Rondòn del Malaga e di Raphael Varane del Real Madrid. Il Venezuela è una nazionale che negli ultimi tempi sta meravigliando tutti, sia in termini di gestione del suo settore giovanile sia dei risultati calcistici. Dimostratosi infatti “cenerentola” di quest’ultima Coppa America disputata in Argentina, è arrivato sorprendentemente in semifinale sconfiggendo una nazionale promettente come il Cile e subendo solo i calci di rigore dal Paraguay (finalista della competizione). Tra le varie rivelazioni di questa nazionale, allenata da Cèsar Farìas, troviamo l’attaccante Josè Salomòn Rondòn Gimènez che milita nel Malaga. Rondòn nasce a Caracas il 16 settembre 1989. Incomincia a praticare calcio nel “Collegio San Josè di Calasanz”. Successivamente il Gulim, società di San Antonio de Los Altos, lo ingaggia all’età di quindici anni. Dopo solo un anno il suo cartellino viene acquistato da una società calcistica di Maracay, l’Aragua, che milita nella Primera Divisiòn Venezuelana. Dopo una prima stagione giocata nelle giovanili del club, l’anno successivo passa in prima squadra. Nella sua prima stagione da professionista, 2006/07, colleziona 21 presenze con 7 reti messe a segno. Ha l’occasione di debuttare nella mezz’ora finale della partita contro il Carabobo l’8 ottobre e di siglare la sua prima rete nella partita pareggiata con il Caracas l’8 aprile. Questa sua prima soddisfacente stagione ne i Los Aurirojos viene testimoniata sia con buoni risultati a livello di collettivo (vittoria della Copa Venezuela) sia a livello personale con uno score di tutto rispetto per un debuttante. In questo modo arriva la riconferma per la stagione successiva, 2007/08, e Rondòn ripaga la fiducia realizzando 28 presenze e 8 reti in campionato oltre alle 8 presenze e 3 reti in Copa Venezuela. In questi due anni il giovane Salomòn mostra tutte le sue ottime qualità sia dal punto di vista fisico che tecnico, con le quali può ancora migliorare molto. Molti osservatori di diversi club europei destano interesse su di lui. A spuntarla su tutti è il Las Palmas, società militante nella serie cadetta spagnola. L’operazione di trasferimento del giovane attaccante però non si rivela così facile, infatti l’Aragua è contraria alla sua cessione appellandosi sia alla Fifa che alla Federazione venezuelana. Questa disputa legale termina in maniera positiva a favore del giocatore, libero di trasferirsi in Spagna per provare l’esperienza all’estero firmando un triennale con il Las Palmas. Debutta il 7 settembre nella prima gara di campionato contro l’Elce vinta 2-1 subentrando a Marcos Màrquez all’88’. Durante l’arco della stagione però il club rosso-blù viene allenato prima da Juan Manuel Perez Rodriguez e poi da successivamente da Sergio Kresic. Entrambi gli danno la possibilità di collezionare 11 presenze (delle quali 3 da titolari e 8 subentrando dalla panchina) senza metter a segno nessuna rete. Nonostante la salvezza de i granotes con i 47 punti conquistati, i numeri per lui testimoniano uno scampo tutt’altro che esaltante. Ma gli viene data un’altra possibilità da parte della dirigenza levantina, la quale viene subito ripagata: infatti nella stagione 2009/10 agli ordini del suo nuovo allenatore Francisco Martin Jemez (il quale gli dà fiducia da subito schierandolo titolare) realizza ben 36 presenze (30 da titolare e 6 subentrando a partita in corso) siglando ben 12 reti. Rondòn stabilisce anche un record, infatti con il gol messo a segno il 2 settembre 2009 in Coppa del Re contro il Cadice diventa il più giovane marcatore straniero di sempre del Levante. Anche se il club raccoglie solo 48 punti durante il campionato, retrocedendo così nella serie inferiore, per Rondòn certamente questa rappresenta la stagione del riscatto, tanto da far attrarre l’attenzione su di se di diversi club della Liga.
L’avvento nel giugno 2010 in società dello sceicco Abdullah ben Nasser Al Thani sconvolge i piani societari del club. Infatti nella sua prima stagione di presidenza spende ben 20 milioni di euro per la campagna acquisti, scegliendo come nuovo allenatore l’ex Porto Jesualdo Ferreira vincitore tre volte della massima divisione portoghese (sollevato così dall’incarico Juan Ramon Lopez Muñiz). Grazie all’avvento di questi introiti monetari da poter sborsare nel mercato la società propone una cospicua offerta economica (3 milioni e mezzo di euro) al Levante per l’acquisto del giovane attaccante, strappandolo così alle diverse rivali interessate alle sue prestazioni. Il giocatore rientra subito nei piani tattici del tecnico del portoghese, che lo fa debuttare subito alla prima di campionato persa in casa contro il Valencia 3-1. Salomòn riveste il ruolo dell’accattante boa del tridente d’attacco insieme al ghanese Quincyu e al giovane spagnolo Juanmi. Purtroppo i soli 10 punti realizzati nelle 9 partite effettuate condannano l’allenatore portoghese che viene esonerato e rimpiazzato dal cileno Manuel Pellegrini, reduce dall’esperienza con il Real Madrid. Con il nuovo allenatore il venezuelano viene schierato nel duo d’attacco con l’uruguaiano Sebastian Bruno Fernàndez. La squadra comincia gradualmente a rialzarsi in classifica, mettendo a segno importanti vittorie che le consentono la salvezza. Rondòn effettua 30 presenze in Liga con ben 14 reti realizzate (la rete del debutto contro il Siviglia nella terza giornata di campionato), mentre 2 reti li sigla in Coppa del Re fuori casa contro il Siviglia.
Per quanto concerne il discorso della nazionale, Salomòn si mette in evidenza con la Vinotinto prima durante il Sudamericano Under 20, vinto dal Brasile nel 2009 e piazzandosi al quarto posto, e successivamente nel Mondiale Under 20 disputato in Egitto nello stesso anno siglando 3 reti nella larga vittoria per 8-0 contro Tahiti e il gol della bandiera nella sconfitta per 2-1 contro gli Emigrati Arabi. Cesar Farìas, allenatore della nazionale maggiore, gli dà la possibilità di debuttare nell’amichevole del 12 agosto 2001 persa 3-1 contro il Panama, rilevando al 69′ l’attaccante Nicolas Fedor. Successivamente verrà convocato anche per altre amichevoli della sua nazionale, mettendosi particolarmente in mostra grazie a una doppietta siglata nel pareggio 2-2 contro il Costa Rica il 10 gennaio di quest’anno. Ma il trampolino di lancio per l’attaccante è stato sicuramente la Coppa America disputata quest’anno in Argentina. Nel girone B della competizione gioca da titolare nel debutto contro il Brasile terminato 0-0, poi subentra nella seconda gara contro l’Ecuador vinta 1-0 e gioca titolare contro il Paraguay segnando la prima rete nel pareggio finale di 3-3. Nei quarti di finale subentra nella vittoria 2-1 contro il Cile, una delle nazionali più quotate per la vittoria finale. Nella semifinale contro il Paraguay gioca titolare, ma la Vinotinto, nonostante una grande prestazione, esce a testa alta dalla competizione perdendo solo ai rigori per 5-3.
Dall’alto dei suoi 186 centimetri per 86 chilogrammi di peso, Rondòn è una punta fisicamente molto forte e potente, capace di farsi sentire in area di rigore avversaria. Il suo fisico, infatti, gli permette di ingaggiare duelli anche con difensori di elevata caratura fisica senza timore. Nonostante la sua stazza fisica è in grado di muoversi con agilità anche su tutto il fronte offensivo, senza dare punti di riferimento al suo diretto marcatore. Molto bravo tecnicamente, sa mantener palla facendo salire la propria squadra in qualsiasi momento della partita. E’ dotato di un potente e preciso tiro capace di fargli provare la conclusione anche dalla distanza. Bravo ad andare in profondità, Rondòn è un rapace d’area di rigore grazie al suo ottimo fiuto del gol, facendosi trovare sempre pronto in ogni occasione. Molto bravo nei colpi di testa. E’ la tipica prima punta abile e rapido anche con i piedi. Il Malaga ha intenzioni serie per l’anno venturo, infatti ha già effettuato diversi importanti colpi in questo mercato estivo come Ruud Van Nistelrooy, Diego Buonanotte, Jèrèmy Toulalan, Joaquin e Mathijsen, volendo puntare per i vertici della classifica. Diversi club europei apprezzano le sue qualità, non solo per quest’ultima Coppa America disputata. Il suo nome è stato accostato anche al Napoli, con il direttore Bigon che avrebbe effettuato dei sondaggi. Vedremo cosa riserverà il futuro al venezuelano. Un futuro sicuramente roseo visti i suoi mezzi.
La filosofia “mourinhana” di acquistare giovani talenti da amalgamare a campioni già affermati nel suo Real Madrid sta prendendo sempre più piede. Infatti oltre all’acquisto di due giovani campioni oramai molto affermati come Nuri Sahin, centrocampista classe 1988 ex Borussia Dortmund (già conosciuto dai lettori della nostra rubrica) e a Fabio Coentrao, terzino prelevato dal Benfica titolare della nazionale portoghese, la società merengue ha acquistato il difensore centrale Raphael Varane del Lens. Varane è nato il 25 aprile 1993 a Lille. E’ originario della Martinica (madre francese e padre del Martinica). Inizia a praticare il calcio all’età di 7 anni nell’Hellemmes, piccola società del comune francese associato alla città di Lilla. Due anni più tardi entra a far parte delle giovanili del Lens. Passa in rassegna tutte le categorie giovanili facendo intravedere le sue ottime doti difensive. Vince un campionato under 16. Nella scorsa stagione, dopo aver effettuato 9 presenze nella seconda squadra delle riserve nel Championnat de France amateur nel periodo tra agosto a metà ottobre 2010, viene aggregato in prima squadra su decisione delll’allenatore Jean-Guy Wallemme venendo convocato il 17 ottobre nella partita casalinga contro il Rennes. Il tecnico francese lo schiera a sorpresa come titolare il 6 novembre 2010 nella gara contro il Montpellier in seguito all’infortunio muscolare del titolare Alaeddine Yahia . La partita viene vinta per 2-0 dai rosso-oro con gol di Hermach e Akalè alla dodicesima giornata. Si ritaglia così un posto da titolare in difesa anche dopo il cambio dell’allenatore in panchina, con l’arrivo del romeno Laszlo Boloni. Nonostante la retrocessione del suo club a fine stagione (35 punti in 38 giornate) egli colleziona 23 presenze e due reti (nelle trasferte di Caen e Monaco).
Il Real Madrid grazie al nuovo direttore sportivo Zinedine Zidane (che ha preso il posto del dimissionario Jorge Valdano) ha condotto l’operazione a buon fine acquistando il cartellino del giocatore per 10 milioni di euro per 6 anni di contratto, strappandolo alla concorrenza agguerrita di Barcellona, Manchester United, Bayer Monaco e Chealsea. Per quanto riguarda il capitolo nazionale Raphael viene convocato in 18 per due volte (siglando anche una rete) arrivando subito, nonostante la giovanissima età, in Under 21 allenata dall’allenatore Erick Mombaerts esordendo il 8 febbraio di quest’anno contro la Slovacchia. Successivamente gioca contro Spagna e Repubblica Ceca. Per il debutto ufficiale nel suo nuovo club si dovrà aspettare l’inizio della Liga, intanto ha già disputato le prime due amichevoli giocate nella tournè americana delle merengues contro il Los Angeles Galaxy e Guadalajara. E’ un difensore robusto difensore centrale, rapido nei movimenti e sempre attento nelle chiusure difensive. Abile marcatore grazie alle sue grandi qualità fisico-atletiche, è molto bravo anche nel saper inizializzare la manovra di gioco. E’ dotato di un buon piede capace di fargli effettuare precisi lanci per i compagni. Con i suoi 191 centimetri d’altezza e i 91 chilogrammi di peso, viene è stato schierato durante tutto l’arco della stagione centrale di una difesa a quattro. Dimostra di saper esser anche duttile ricoprendo anche la posizione di centrocampista centrale. Molto forte nel gioco aereo in quanto sovrasta gli avversari ogni qual volta ingaggia un duello fisico. Inoltre si rivela un’arma fondamentale sui calci piazzati della propria squadra. Nonostante la sua stazza fisica è molto rapido e veloce nei movimenti. Può ancora migliorare molto vista la sua giovanissima età anche se sembra esser già un giocatore maturo. Tende a giocare sempre d’anticipo sull’avversario quando ne ha la possibilità. Il suo passaggio al Real Madrid può rivelarsi un grande trampolino di lancio per lui ma, al tempo stesso qualora non dimostrasse il suo vero valore, un’occasione bruciata che inevitabilmente stroncherebbe le sue prospettive future. E’ lui stesso ad affermare in un’intervista, prima del suo cambio maglia, di voler approdare in un club sicuro di giocare, altrimenti sarebbe rimasto in Francia. Chissà se la chiamata del Real l’ha fatto sciogliere facendolo rinnegare le sue affermazione, infatti fra le merengues dovrà combattere arduamente per conquistarsi un ruolo da titolare vista la sua inesperienza in campo europeo. E’ pur vero che dovrà fronteggiare le insidie di un campionato spagnolo molto diverso dalla Ligue-1, inoltre l’ambiente madrileno è abituato ad avere giocatori già affermati nello schieramento titolare. Nonostante ciò dobbiamo pur sempre tener presente che un allenatore come Josè Mourinho non è nuovo ad inserire nei suoi 11 giovani presi dalla primavera (ricordiamo Santon nell’Inter) capace di farle maturare sia tecnicamente ma soprattutto psicologicamente.
Gilberto D’Alessio
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