Quelli come Goran Pandev difficilmente figurano tra i titolari nei campetti estivi disegnati sui giornali. Alla fine dell’anno, però, risultano sempre preziosi come il macedone si è rivelato nelle sue prime due stagioni in maglia azzurra. Nonostante ciò, quando è arrivato in panchina Rafa Benitez, che all’Inter utilizzava Pandev a fasi alterne (16 apparizioni da titolare), c’è anche chi ha pensato che la cessione dell’ex laziale potesse essere la naturale conseguenza degli acquisti di Mertens e Callejon. Invece, ancora una volta, Goran in silenzio e con il lavoro si è già ritagliato uno spazio importante nell’attacco del Napoli. Sua la prima rete stagionale al San Paolo contro il Galatasaray, sua la posizione di centravanti in attesa di Higuain.
Eccellenza – Pandev è un’alternativa tattica importante per Benitez, che dal canto suo ama ruotare i tre trequartisti alle spalle della punta centrale. Il macedone tornerà presto nel suo ruolo naturale sfruttando il fatto di poter agire indifferentemente sia a destra che dietro all’attaccante di riferimento, ma ha dimostrato che in caso di necessità può giocare anche da «falso nueve» e, soprattutto, di non aver smarrito il feeling con il gol. Contro i turchi ha segnato di testa, non esattamente la sua specialità, ma è stato bravo nello svolgere il ruolo di centravanti di manovra, come del resto gli aveva chiesto di fare in alcune circostanze anche Mazzarri. Al tecnico toscano Pandev era molto legato perché era stato lui ad indicarne a De Laurentiis l’acquisto. Pandev arrivò in azzurro in condizioni fisiche precarie, ma lo staff di Mazzarri ha saputo aspettarlo e riportarlo a livelli di eccellenza.
Traguardi – Così, ha dato prima filo da torcere a Lavezzi e poi ha fatto crescere Insigne, rispetto al quale veniva considerato un «titolarissimo». Adesso, però, la concorrenza, se possibile, per Pandev è addirittura aumentata. Non che la cosa lo spaventi, anzi: «Aspettiamo che i nuovi arrivi ci diano una mano per raggiungere grandi traguardi — ha detto dopo la prodezza di lunedì sera —, intanto io sono felice di stare qui e di essere andato a segno». Già, perché forse l’unica pecca di Pandev ultimamente è stata proprio la freddezza sotto porta. Non è ancora riuscito ad andare in doppia cifra, mentre con la Lazio per tre stagioni di fila ha superato quota 10 reti in campionato. Adesso che non c’è più Cavani toccherà anche lui aumentare il proprio contributo realizzativo.
Fonte: Gazzetta dello sport
La redazione
F.G.
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