«L’Italia sarà più difficile del Portogallo. Sarà una bella gara. Prandelli ha fatto un ottimo lavoro, ma la Spagna è oggi la squadra più forte e ha dimostrato di essere la migliore vincendo un europeo, un mondiale ed ora di nuovo in finale all’Eurocoppa». Parola di Manuel Estiarte, anzi Manel alla catalana, il Maradona della pallanuoto. 50 anni, di Manresa ma pescarese di adozione, dove ha giocato (in Italia è stato anche al Volturno) e ha messo radici, con la moglie Sivia e le figlie Nicole e Rebecca. E a Pescara è tornato a fine maggio, dopo i 4 anni trascorsi come responsabile delle pubbliche relazioni del Barça da record del suo amico Pep Guardiola, del quale era stato consigliere speciale già ai tempi della sua avventura italiana.
Dove vedrà la finale Spagna-Italia?
«A casa con mia moglie, tranquilli. Le figlie ormai preferiscono vederla con gli amici».
Tiferà per la Rossa o per l’Azzurra?
«Non c’è alcun dubbio, sono spagnolo. Anche se non scenderò a festeggiare in caso di vittoria. Ma comunque vada sarò contento, è il vantaggio di giocare sempre in casa».
Quali sono i punti di forza della Spagna?
«È una grande squadra, una generazione di campioni, la migliore a livello europeo e mondiale. Forse è un po’ stanca, dopo una lunga stagione e un duro campionato, manca un po’ di lucidità, ma è molto forte».
E quelli dell’Italia?
«Ha trovato un ottimo momento. Prandelli ha fatto un lavoro straordinario e fisicamente l’Italia è più avanti ed è quella che meglio delle altre ha giocato in questa Eurocoppa».
Quale pensa sarà il risultato?
«Non credo ci sarà una goleada. La Rossa in tutto il campionato ha subito una sola rete, dall’Italia. Ma tutta l’Euro 2012 è stata caratterizzata da risultati contenuti, nessun festino di reti. E nella finale non andrà diversamente».
Un pronostico?
«Da sportivo e, soprattutto, da scaramantico non ne faccio. Dico solo che sono le due squadre che più meritavano la finale: l’Italia è arrivata meglio preparata e col migliore gioco a livello europeo. La Spagna è una potenza calcistica, una squadra con carattere, ed è stata la più forte nelle ultime stagioni. Non si smentirà».
Se potesse prendere nella Rossa qualcuno degli azzurri, chi sceglierebbe?
«Non prenderei nessuno dell’Italia, anche se ho grande ammirazione per Pirlo o anche Marchisio, perchè non scartarei nessuno dalla Spagna. Voglio bene a tutti, sono insostituibili».
Quanto del Barça c’è nella nazionale di Del Bosque?
«Tanto. Il Barça è la colonna vertebrale della squadra, nel centrocampo e nelle punte, la parte più importante. La squadra è uscita affaticata dalla semifinale col Portogallo, ma saprà affrontare anche l’ultimo sforzo».
Il duello le ricorda altre grandi sfide con l’Italia, in campo come in piscina: ad esempio, la sconfitta alle Olimpiadi del 1992?
«Sì, tanti precedenti, nel calcio come nella pallanuoto. Dopo il ko nel 1992 c’era voglia di rivalsa su quella sconfitta e ci rifacemmo ad Atlanta. Ma quella è storia, mentre questo è il presente, tutto da giocare e da godere. L’emozione più forte è sempre quella che deve ancora arrivare, per questo godiamoci la finale e la partita».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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