A Napoli si respira un eterno conflitto tra l’iniziativa privata e le difficoltà delle istituzioni a garantire le condizioni per poter esercitare la propria attività. Il calcio segue questa contraddizione. Il Pianura, l’Internapoli Camaldoli ed il Ctl Campania, storie di società intrecciate dal sogno di essere la seconda squadra di Napoli e dalla difficoltà di allenarsi e giocare nelle strutture individuate nei propri quartieri di riferimento, dove i progetti si sono sviluppati. Il Ctl Campania rappresenta un vero e proprio miracolo sportivo, se consideriamo il rapporto tra risultato sportivo, valore degli avversari e investimento compiuto. La redazione di Iamnaples.it, per la rubrica “La Telefonata”, ha intervistato in esclusiva uno dei protagonisti dell’affermazione del Ctl Campania, società che ha realizzato la sua scalata verso il calcio professionistico al “Dietro la Vigna” di Piscinola, in un quartiere dove il “pallone” ha anche il significato sociale dell’ancora a cui aggrapparsi per sfuggire alle tentazioni della strada.
Dall’illuminazione all’acqua calda: come si fa a fare calcio quando mancano le risorse essenziali?
“Abbiamo avuto grosse difficoltà per le carenze che la nostra città mostra anche in altri campi. Non è un problema solo nostro, ma basta pensare la penuria ed anche l’inadeguatezza di tante strutture dove si allenano scuole calcio o realtà del calcio giovanile. Fino a Dicembre al “Dietro la Vigna” non c’era la possibilità di fare la doccia calda, poi grazie all’attivismo del nostro presidente De Micco siamo riusciti ad ottenere questo diritto ma comunque persistono gravi disagi anche nelle giornate particolari dal punto di vista climatico di questo pazzo Aprile. Ci alleniamo di sera anche per andare incontro alle esigenze lavorative dei ragazzi e spesso abbiamo dovuto far fronte anche all’assenza d’illuminazione dovuta ai continui furti di rame nel nostro quartiere”
Un leone che esce dalla gabbia e supera ogni ostacolo. E’ questa l’immagine del Ctl Campania che, nonostante tutto, sta disputando un ottimo campionato?
“Siamo stati più forti delle difficoltà, occupiamo il sesto posto e lottiamo per l’accesso ai play-off in un girone della Serie D caratterizzato da realtà importanti come l’Ischia, anche dal punto di vista economico, o compagini che rappresentano capoluoghi di provincia come la Virtus Casarano, la Casertana, il Brindisi. E’ da sottolineare anche che siamo tra le squadre più giovani della categoria, con un ’94, un ’93 e due ’92. La società ha registrato una crescita esponenziale anche riguardo al proprio patrimonio tecnico; è legittimo pensare che i progressi compiuti in campo dai nostri ragazzi faranno anche aumentare il valore e la quantità delle richieste sul mercato Siamo stati al primo posto fino alla prima di ritorno, poi c’è stato il declino fisiologico visti i tanti ostacoli che dobbiamo superare. Oggi non si sono allenati tre ragazzi per l’influenza perché non tutti hanno il fisico bestiale per resistere alle condizioni climatiche senza la possibilità di fare la doccia al campo”
La Juniores ha eliminato la Sibilla Bacoli e sabato potete conquistare l’accesso alle finali nazionali. Ci racconti anche il lavoro compiuto dalla compagine di mister Marotta?
“Va lodato il lavoro di mister Marotta, ma di tutta la società sulla cura della Juniores. In estate mi sono impegnato, insieme al mio staff tecnico, composto da Luigi Fumo e Mario Mignano, nel girare tra i vari campetti di periferia per costruire una squadra competitiva. Oggi possiamo dire di aver lavorato bene, abbiamo eliminato la Sibilla Bacoli e sabato abbiamo la sfida contro la Battipagliese che potrebbe portarci a rappresentare la Campania nelle finali nazionali”
Quali sono i suoi progetti per il futuro? Ne ha già discusso con il presidente De Micco?
“A me interessa lavorare cercando di ottenere risultati sempre più importanti. Se il presidente che è un abile manager vorrà confermarmi, sono a disposizione per parlarne a fine stagione”
Quali sono, invece, le prospettive della società? Quali sono i progetti per affrontare la questione del “Dietro la Vigna”?
“Il presidente De Micco ha più volte sollecitato l’amministrazione comunale ma non abbiamo riscontrato la giusta attenzione alle nostre problematiche. Il presidente vorrebbe rimanere a Napoli, ma a malincuore bisognerà valutare anche la possibilità di emigrare in uno dei paesi dell’hinterland. Sono tante le offerte ricevute: Pozzuoli, Frattamaggiore, Afragola, Giugliano, ma non capiamo perché non deve esserci la possibilità di fare calcio a Napoli, una metropoli di respiro europeo”
Cosa prova nel conoscere i tantissimi problemi che affliggono gli impianti sportivi napoletani ed ascoltare continuamente l’annuncio di un nuovo stadio ma mai di soluzioni concrete riguardo agli altri impianti?
“Sono un grande tifoso del Napoli, mi fa piacere se la società di De Laurentiis possa godere di uno stadio più attrezzato del San Paolo ma penso che a livello di energie impiegate, ma soprattutto economico, le istituzioni dovrebbero occuparsi anche della possibilità diffusa di fare sport e calcio a Napoli. Ripeto, non è un problema solo nostro. Garantire il diritto ad essere degli sportivi oggi significa anche avere degli uomini preparati domani; è una responsabilità delle istituzioni lavorare in tal senso”
A cura di Ciro Troise
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